PARODONTOLOGIA

La parodontologia si interessa dello studio e della cura del parodonto, cioè dell’insieme dei tessuti molli e duri che circondano il dente, assicurandone la stabilità. Questi tessuti sono: la gengiva che contorna il dente, l’osso alveolare in cui è inserita la radice del dente, il cemento che riveste la superficie della radice, il legamento parodontale che connette la radice all’osso.

La malattia del parodonto (=gengivite o parodontopatia), nota in passato con il termine generico di PIORREA, è estremamente diffusa; colpisce l’80% della popolazione e nel 30 % dei casi si presenta in forma grave. La sua causa principale è infettiva: sono i batteri patogeni della placca batterica a determinarla. Può interessare tutte le età della vita. È una patologia importante: nell’adulto rappresenta la causa più frequente di perdita dei denti, nonché il fattore numericamente più rilevante a provocare l’alitosi; Gengive sane, al pari di denti sani concorrono a determinare l’estetica del sorriso.

01.il parodonto copia
Sorriso armonico

Per saperne di più...

  • Esistono varie forme di gengivite ?

    È essenzialmente una patologia su base infiammatorio-infettiva ad andamento cronico (con possibili aggravamenti acuti) che causa la sofferenza e la progressiva distruzione dei tessuti che stabilizzano i denti.

    Inizialmente si presenta in forma lieve essendo localizzata negli strati più superficiali dei tessuti gengivali : ”gengivite superficiale”.

    gengivite superficiale

    gengivite superficiale

    Negli stadi più avanzati la malattia colpisce gli strati più profondi del parodonto, coinvolgendo anche l’osso ed il legamento parodontale con un processo distruttivo-degenerativo che porta alla formazione delle “tasche gengivali ed ossee”: è la vera parodontite.

  • Cosa sono le tasche gengivali ?

    Tutta la circonferenza del dente è circondata dalla gengiva.

    Il confine dente-gengiva è chiamato solco gengivale; in condizioni di salute il solco ha una profondità di 2-3 millimetri. Il dentista valuta questa profondità servendosi di uno strumento chiamato “sonda parodontale”, dotata di tacche di riferimento.

    sondaggio del solco gengivale: situazione normale

    sondaggio del solco gengivale: situazione normale

    In caso di gengivite grave, la profondità del sondaggio aumenta, raggiungendo anche i 6-8 millimetri ed oltre, fino alla perdita del dente

    sondaggio del solco gengivale in presenza di tasche gengivali_situazione patologica

    sondaggio del solco gengivale in presenza di tasche gengivali_situazione patologica

    ecco come si presenta la situazione alla radiografia

    RX del sondaggio gengivale in presenza di malattia

    RX del sondaggio gengivale in presenza di malattia

    Si viene cioè a creare uno “spazio vuoto” là dove prima della malattia esisteva

    un “pieno”.In questo spazio che chiamiamo “tasca gengivale”, i batteri della placca trovano l’ambiente ideale al loro moltiplicarsi, causando con le loro tossine la distruzione dei tessuti nobili profondi del parodonto (legamento parodontale ed osso).

    Ecco perché è importante rimuovere con lo spazzolino la placca dal solco gengivale (prevenzione!).

    Quando la tasca si sarà formata , le manovre di spazzolamento non potrà raggiungerne la profondità.

  • La gengivite è una malattia importante ? quali possono essere le conseguenze ?

    È una malattia rilevante,ma troppo spesso viene sottovalutata, soprattutto nei casi lievi.

    Tuttavia le sue conseguenze spesso sono drammatiche!

    Basti pensare che la malattia gengivale è la causa più frequente di perdita dei denti nell’adulto (edentulismo parziale e totale).

    La progressione nel tempo della gengivite non curata è irreversbile.

     

    Esistono inoltre delle conseguenze sistemiche. Non solo lo stato di salute del cavo orale rispecchia le condizioni di salute generale dell’individuo ed indirettamante del suo stile di vita, ma esistono studi scientifici che dimostrano una preoccupante correlazione tra malattie gengivali gravi e malattie cardiache infettive, con un rischio di 2-3 volte maggiore di contrarre l’endocardite batterica ( una grave infezione del cuore) rispetto alla popolazione con gengive sane.

    Anche l’infarto cardiaco e gli incidenti vascolari cerebrali (ictus) sono più frequenti.

  • Quali sono le cause delle gengiviti ?

    Il fattore più importante è la placca batterica cioè quella sottile pellicola (biofilm) spesso invisibile, costituita da colonie di microorganismi patogeni( ne esistono più di trecento tipi diversi) che riveste la superficie dei denti.

    Questi batteri producono tossine dannose per i tessuti di sostegno dei denti. La placca, quando non rimossa efficacemente con l’igiene orale, innesca sui tessuti i meccanismi lesivi della infiammazione.

    La presenza di placca batterica favorisce la formazione del tartaro, che non solo è un inestetismo, ma è una vera minaccia per la salute di denti e gengive.

  • Cosa è il tartaro ?

    è una concrezione, cioè un deposito, quasi un “calcolo” di consistenza dura e di colore giallastro, formato da sali di calcio che si stratificano sulla superficie dei denti. Normalmente questi sali si trovano in sospensione nei liquidi salivari; ma se l’igiene orale è inadeguata, i sali precipitano sulla placca batterica non rimossa, calcificandola.

    il tartaro e la placca batterica

    il tartaro e la placca batterica

    A questo punto il tartaro non potrà essere eliminato dal Paziente: sarà perciò necessario ricorrere ad una o più una sedute di igiene orale professionale dal dentista.

    dopo l'igiene orale professionale dal dentista

    dopo l’igiene orale professionale dal dentista

    Il deposito di tartaro interessa dapprima la superficie dello smalto a partire dal bordo gengivale ( tartaro sopra-gengivale ).

    tartaro sopragengivale

    tartaro sopragengivale

    In seguito si annida al di sotto delle gengive lungo le radici dei denti ( tartaro sotto-gengivale ).

  • Il tartaro è dannoso ?

    I danni scatenati dal tartaro sono tangibili.

    • Il tartaro sopra-gengivale non solo contribuisce a favorire l’insorgenza di carie in quanto in esso si annidano colonie di batteri patogeni, ma è un fattore meccanico irritante per la gengiva.
    • Il tartaro sotto-gengivale, insinuandosi al di sotto della gengiva è in grado letteralmente di “scollare” la mucosa, innescando contemporaneamente il riassorbimento dell’osso.

    In ultimo verrà meno la stabilità dei denti.

    Questa radiografia mostra una situazione normale, cioè di salute del parodonto.

    Il livello dell’osso, evidenziato in blu, è alto: i denti sono stabili e protetti,

    parodonto sano livello osseo alto

    parodonto sano livello osseo alto

    Ma ecco cosa accade quando la malattia parodontale si manifesta in tutta la sua evidenza. I batteri e le loro tossine distruggono i tessuti intorno al dente: l’osso da un normale livello (in blu), scende drammaticamente ad un livello molto più basso (in rosso).

    parodonto malato livello osseo basso

    parodonto malato livello osseo basso

    Ora i denti, perso il sostegno garantito dall’osso, cominceranno a muovere e nel tempo abbandoneranno il Paziente.

  • Esistono altri fattori capaci di causare la gengiviti oltre la placca batterica e il tartaro ?

    Certamente importante è il fattore ospite, cioè la suscettibilità individuale (geneticamente predeterminata)a sviluppare questa patologia.

    Le malattie del metabolismo, come il diabete, possono favorire l’insorgenza e l’aggravamento delle gengiviti.

    Anche le abitudini e lo stile di vita sono importanti: fumo ed alcol.

  • Ma allora la piorrea è ereditaria ?

    In senso stretto NO !!!

    Non esiste il “cromosoma della piorrea”.

    Tuttavia esiste un habitus genetico (che viene ereditato ) capace di predisporre l’individuo alla gengivite,nel caso in cui siano presenti anche altri fattori causali: la placca batterica essenzialmente.

  • Quali sono i primi sintomi delle gengiviti ? esistono dei campanelli d’allarme ?

    Questo è il vero problema:

    le gengiviti,anche profonde, hanno un andamento inizialmente molto subdolo, quasi privo di sintomi. Tanto che spesso il Paziente non riconosce il problema fino a quando questo non si presenta in maniera conclamata, ad es. sotto forma di ascesso parodontale. Si tratta di una infezione imponente, molto dolorosa che parte non dal dente in quanto tale, ma dal suo tessuto di sostegno,cioè il parodonto. Un altro evento che sensibilizza molto il paziente è la comparsa di una improvvisa e vistosa mobilità di un dente, come in questo caso in cui si è creata una tasca angolare, cioè a triangolo.

     

    tasca angolare

    tasca angolare

    Questi sono i casi in cui la malattia ha colpito gravemente gli strati più profondi del parodonto, compromettendo potenzialmente la sopravvivenza del dente (rischio di estrazione).

    Occorre intervenire prima che questo accada. Come ?

    Prestando attenzione ad alcuni piccoli segnali d’allarme.

    Ad es. non va sottovalutata una leggera dolenzia con arrossamento e lieve gonfiore del bordo gengivale, tipica delle fasi iniziali.

    Una gengiva che sanguina facilmente allo spazzolamento è indice di infiammazione, cioè di sofferenza dei tessuti, anche in assenza di altri sintomi.

    malattia delle gengive_segnali d’allarme

    malattia delle gengive: segnali d’allarme

    Una gengiva di aspetto teso, tumefatto, arrossato, di colore scuro ( la gengiva sana ha un colore rosa corallo, di aspetto “a buccia d’arancia”), non necessariamente diffuso alle entrambe arcate, deve destare un sospetto.

    gengive tese tumefatte arrossate

    gengive tese tumefatte arrossate

    Così anche la comparsa di una vaga sensibilità dei denti durante la masticazione, o di una instabilità di un dente o di un gruppo di denti, sono segni significativi.

    Anche lalitosi è un segno importante. La quasi totalità dei casi di “alito cattivo”è legato ad una patologia gengivale.

    Pertanto, considerato l’andamento spesso silente di questa malattia, è consigliabile sottoporsi a periodiche visite di controllo presso lo studio dentistico, non solo per indagare sulla presenza di carie, ma anche di eventuali problemi gengivali, spesso a torto sottovalutati

  • Quali sono i sintomi delle forme più gravi di gengiviti ?

    Avremo un aggravamento dei sintomi appena descritti.

    aggravamento della gengivite

    aggravamento della gengivite

    Il dolore gengivale si fa più intenso, il sanguinamento più abbondante, uno o più denti perdono stabilità, compare del pus tra i denti, oppure si forma inaspettatamente un ascesso parodontale distruttivo.

    Tuttavia, spesso questi sintomi, fatta eccezione per l’ascesso paradontale che spaventa molto il paziente, sono ignorati o del tutto sottovalutati, o addirittura non si manifestano se non all’evidenziarsi della meno augurabile delle evenienze: la perdita dei denti.

    Esiste una discrepanza tra la reale condizione di salute del parodonto e la percezione del problema da parte del paziente. È evenienza frequente che giungano in Studio Pazienti che ignorano del tutto in quale gravità risulti essere il loro parodonto: spesso si tratta di Pazienti destinati all’edentulismo totale.

    Ecco perché è importante che la salute gengivale venga costantemente monitorata mediante periodiche visite di controllo presso il dentista, il quale potrà intercettare “la gengivite” al suo primo manifestarsi.

  • Esiste una terapia delle gengiviti ?

    SI: la terapia può essere non chirurgica o chirurgica.

    Distinguiamo tre livelli di trattamento.

     

    1° LIVELLO DI TRATTAMENTO : DETARTRASI (o ablazione del tartaro).

    Si tratta della eliminazione mediante gli ultrasuoni del tartaro presente sulla superficie dei denti (tartaro sopra-gengivale);spesso viene eseguita in anestesia locale, con assoluta assenza di dolore.

    Su un manipolo, simile ad un trapano, viene montato un inserto metallico, il quale vibra sotto l’influenza di una appartecchiatura elettromedicale che genera ultrasuoni.

    manipolo ad ultrasuoni per detartrasi

    manipolo ad ultrasuoni per detartrasi

    Le vibrazioni dell’inserto, utilizzato sotto abbondante raffreddamento d’acqua sterile, frantumano il tartaro, rimuovendolo dalla superficie dei denti.

    detartrasi ad ultrasuoni

    detartrasi ad ultrasuoni

    Lo smalto, non solo non viene minimamente danneggiato, ma riacquista la propria lucentezza e torna ad essere gradevolmente liscio.

    Before and after

     

     

    2° LIVELLO DI TRATTAMENTO :CURETTAGE- LEVIGATURA RADICOLARE.

     

    È uno step più profondo della igiene orale professionale: si lavora a livello delle radici e delle tasche parodontali,sia con strumenti manuali sia mediante strumenti ad ultrasuoni.

    strumento manuale

    strumento manuale

    Consiste nella accurata eliminazione, in anestesia locale, del tartaro sotto-gengivale e del cemento necrotico dalla superfici delle radici.

    Il risultato finale di questa “pulizia profonda” è una superficie della radice perfettamente liscia, priva di ogni asperità, “levigata”.

    Teniamo presente che, a causa della retrazione della gengiva e del riassorbimento dell’osso, tipici della malattia parodontale, le radici sono particolarmente esposte ai depositi della placca batterica: questa placca va assolutamente rimossa.

     

    Questo secondo step comporta anche l’eliminazione del tessuto molle patologico (di infiammazione) dalla tasca parodontale, se presente.

     

    È fondamentale che sia la fase di detartrasi sia la fase di curettage- levigatura delle radici vengano eseguite con l’aiuto di un sistema di ingrandimento ottico che permetta all’operatore di avere una visione precisa dei più piccoli particolari delle radici trattate.

    sistema di ingrandimento ottico 3,5X

    sistema di ingrandimento ottico 3,5X

     

    Importante è considerare che i livelli 1 e 2 (detartrasi e curettage-levigatura) rappresentano un approccio non chirurgico al problema gengivite.

    Cioè vengono realizzate senza ricorrere al bisturi; in altre parole l’operatore lavora “a cielo coperto”, al di sotto della gengiva, senza inciderla.

  • Quando è indicato l’approccio non chirurgico nella terapia delle gengiviti ?

    I casi di entità lieve e media, e molti dei casi più gravi possono essere trattati esclusivamente con detartrasi e levigatura radicolare.

    Lo scopo è ridurre in maniera significativa il livello di infiammazione dei tessuti e di recuperare la stabilità dei denti.

    A patto però che il paziente metta in atto, con costanza, le manovre di igiene orale apprese durante le sedute in studio.

    Il ruolo del paziente è importante quanto quello del dentista.

  • Come può il Paziente affetto da gengivite imparare a pulirsi denti e gengive nella maniera più adeguata ?

    In Studio il Paziente viene motivato all’igiene orale domiciliare ed istruito con spiegazioni e prove pratiche individuali, anche con l’aiuto di esaustive immagini, sulle manovre che dovrà eseguire.

    Gli verranno illustrate nei particolari le varie tecniche di spazzolamento e l’utilizzo del filo interdentale e degli scovolini

     

    spazzolino

    spazzolino


    filo interdentale

    filo interdentale


    scovolino interdentale

    scovolino interdentale

  • Esiste una terapia chirurgica delle gengiviti ?

    SI !! ed è indicata nei casi di malattia parodontale di media entità refrattari al trattamento non chirurgico ed ai casi gravi.

    Si tratta del Livello 3 di trattamento: è il trattamento più profondo, noto come “Chirurgia Parodontale a Lembi”.

    La finalità della chirurgia è la stessa dell’approccio non chirurgico: rimuovere il tartaro sottogengivale ed il cemento necrotico dalle radici, eliminare il tessuto di granulazione (patologico) che ha sostituito, nel procedere della malattia, l’osso andato distrutto e levigare le radici.

    Alcuni aspetti la differenziano dai livelli 1 (detartrasi) e 2 (levigatura delle radici).

    In primo luogo la chirurgia permette di lavorare “a cielo aperto”,

    con visione diretta del campo operatorio, in quanto la gengiva viene incisa e “scollata”rispetto al piano osseo.

    intervento di chirurgia parodontale a lembo

    intervento di chirurgia parodontale a lembo

    Inoltre è possibile, in casi clinici selezionati, correggere eventuali deficit ossei praticando innesti di sofisticati bio-materiali sostitutivi dell’osso, associati o meno a particolari membrane. In questi casi si parla di“Chirurgia Parodontale Rigenerativa”.

    intervento di chirurgia parodontale per innesto di biomateriale

    intervento di chirurgia parodontale per innesto di biomateriale

  • Dopo la terapia chirurgica come deve comportarsi il paziente ? Deve considerare terminato il trattamento ?

    NO !!! sarebbe un grave errore. Ora deve iniziare la fase di mantenimento.

    Il paziente non viene lasciato a se stesso, ma inserito in un programma di richiami periodici, cioè di visite di controllo la cui frequenza viene stabilita in base alla gravità del caso.

     

    Durante la visita viene rivalutata la situazione parodontale attraverso l’esame clinico

    (valutazione delle condizioni di igiene orale e dello stato di salute delle gengive,misurazione delle tasce parodontali,eventuali radiografie endorali)

    ed il colloquio con il paziente .

  • La gengivite è una malattia da cui si può guarire completamente ?

    La gengivite lieve, superficiale, se affrontata tempestivamente può guarire completamente.

    I casi più importanti, specie quelli più gravi con perdita significativa del sostegno osseo possono essere efficacemente curati, ma una completa guarigione con totale remissione della patologia non è ottenibile.

    Tuttavia la malattia può essere tenuta sotto controllo ed arrestata nel suo cronico progredire, a patto che alla fase di terapia sia seguita da una adeguata fase di mantenimento .

Qualunque dubbio tu abbia sulle metodiche dei nostri servizi, non esitare a contattarci, saremo lieti di rispondere ad ogni tuo quesito.

Studio Cantamessa

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