PIEZOCHIRURGIA- CHIRURGIA AD ULTRASUONI

La Piezochirurgia ( Piezosurgery) è l’innovazione più straordinaria che abbia investito la chirurgia orale negli ultimi anni. Trova applicazione quotidiana in tutti gli ambiti che riguardano la chirurgia orale e l’implantologia. Il principio di funzionamento della piezochirurgia si basa sulla azione degli ultrasuoni i quali sono in grado di esercitare una azione di taglio precisa e selettiva sul tessuto osseo.

01-strumento-per-chirurgia-ad-ultrasuoni

Come funziona ?

02-apparecchiatura-EMS-PIEZON-MASTER-SURGERYGli ultrasuoni sono generati da una apparecchiatura  medicale capace di trasmettere microvibrazioni ad una punta lavorante (inserto) montato su un manipolo simile per forma e dimensione al tradizionale trapano del dentista.

 

 

inserto per ultrasuoni

Esiste però una differenza sostanziale: l’inserto non ruota,ma vibra; e le vibrazioni tagliano l’osso.

 

 

 

Quali sono i vantaggi ?

La piezochirurgia garantisce un controllo ottimale della incisione, con una precisione non ottenibile da una tecnica tradizionale basata sull’uso di frese rotanti. Il taglio non solo è preciso e minimamente invasivo, ma è assolutamente selettivo, cioè interessa soltanto i tessuti duri (l’osso) e non comporta effetti secondari sui tessuti molli (gengive).

I risvolti positivi per il Pazienti saranno:

  • una netta riduzione del disagio post-operatorio (meno dolore,meno gonfiore)
  • una guarigione più favorevole e più veloce

 

Quali sono le applicazioni della piezo-surgery ?

A cosa può servire ?

È indicata in tutte le situazioni in cui sia necessario intervenire sull’osso, sia con un’azione di taglio (osteotomia) sia con una azione di modellazione (osteoplastica).

Dente del giudizio inclusoPer es. nella Parodontologia dove occorra rimodellare l’anatomia dell’osso, associando una efficace decontaminazione dei tessuti.
Ma anche nelle Estrazioni: soprattutto nel caso dei terzi molari inferiori inclusi (denti del giudizio), cioè posti al di sotto dell’osso.

In questi casi il piezo-bisturi è utile non solo ad eliminare in modo non traumatico l’osso intorno al dente rendendone più agevole l’estrazione, ma anche ad evitare involontarie lesioni a gengive e nervi. Non va dimenticato che, in questi casi, ci si trova ad intervenire in spazi molto ristretti ed in condizioni di ridottissima visibilità.
Il chirurgo lavora in assoluta sicurezza, a tutto vantaggio del Paziente.

 

La Piezo-chirurgia è anche indicata in Implantologia ?

Certo !!
La precisione e la selettività di questo bisturi ad ultrasuoni può essere sfruttata in associazione o in alternativa a sistemi più tradizionali per la preparazione della sede degli impianti.
Ma, in campo implantologico, 2 sono le applicazioni più specifiche della piezochirurgia:

Qualunque dubbio tu abbia sulle metodiche dei nostri servizi, non esitare a contattarci, saremo lieti di rispondere ad ogni tuo quesito.

Studio Cantamessa

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1. il Rialzo del Seno Mascellare

  • Che cosa è il Rialzo del Seno Mascellare ?

    È una tecnica che permette all’implantologo di inserire impianti dentali nella arcata superiore anche quando la disponibilità ossea verticale (cioè l’altezza dell’osso) risulti di base troppo ridotta, tanto da controindicare l’implantologia.

  • Che cosa sono i seni mascellari ?

    i seni mascellari sono delle cavità ( e in quanto tali “vuote”) che sono scavate all’interno delle ossa mascellari di entrambi i lati.
    Se la dentatura naturale del Paziente è conservata, i seni mascellari si trovano su un piano più alto rispetto alle radici dei denti posteriori (premolari e molari) in quanto l’osso è conservato, cioè normale in altezza.

    05-osso-mascellare-normale-in-presenza-dei-molari
  • Cosa capita in caso di estrazione dei denti posteriori superiori ?

    Si verificano due fenomeni negativi.

    1. L’osso dopo l’estrazione tende a riassorbirsi (cioè “si ritira”) ed il suo volume si riduce.
    2. La cavità del seno mascellare tende ad espandersi (“si pneumatizza”) aumentando il proprio volume a discapito dell’osso.
      Perciò, soprattutto se le estrazioni sono molto vecchie, potremmo trovarci di fronte ad una quantità di osso insufficiente per l’implantologia.

    Ecco delle immagini TAC molto esplicative che riguardano l’osso in corrispondenza del primo e del secondo molare di sinistra, in cui la cavità del seno appare radiotrasparente, cioè nera.

    06-sezione-frontale-dell'arcata-superiore

    la cavità del seno è molto ampia e l’osso è carente

    07-sezione-a-livello-del-primo-molare08-sezione-a-livello-del-secondo-molare

    come si nota, l’osso a disposizione non supera i 5/6 mm di altezza, mentre è ottimale in larghezza.

    In questo ulteriore caso l’altezza dell’osso non supera i 2 mm.

    09-altezza-di-2-mm-

  • In questi casi il Paziente deve rinunciare alla Implantologia ?

    NO  !!!

    È possibile “fare implantologia” anche in questi casi, a patto però di aumentare l’altezza di osso con un intervento chiamato : Rialzo del Seno Mascellare

  • Come viene eseguito l'intervento?

    In anestesia locale, attraverso una incisione della gengiva e dell’osso sul versante laterale della arcata superiore, si crea una vera e propria finestra di comunicazione con la cavità del seno mascellare.

    10-contorno-della-finestra-(-o-botola-)nell'osso-del-seno-masellare

    È qui che viene in valido aiuto la piezochirurgia, sia nella creazione della finestra nell’osso, sia nella successiva fase di scollamento e di ribaltamento verso l’alto della membrana di Scheider, cioè di quella sottile pellicola che riveste internamente tutto il seno mascellare.
    Con questo ribaltamento si viene a creare uno spazio tridimensionale in cui può essere vantaggiosamente praticato un innesto di biomateriale in granuli sostitutivo dell’osso, miscelato a colla di fibrina.

    11-biomateriale-sostitutivo-dell'osso

    Ecco schematizzate le fasi dell'intervento

    (clicca sulle immagini per ingrandirle)

     

    Nel tempo di 5-6 mesi il biomateriale si lega all’osso di base del Paziente creando un valido supporto osseo per impianti di adeguata lunghezza.
    Gli impianti si troveranno perciò ad essere inseriti in parte nell’osso naturale d’origine, e in parte nel biomateriale innestato.
    Questo intervento deve il suo nome al fatto che il seno mascellare viene realmente rialzato: il suo limite inferiore ( definito “pavimento”) si troverà su un livello più alto rispetto a prima.

  • Gli impianti vengono inseriti contemporaneamente all’innesto osseo, o bisogna aspettare ?

    È compito del chirurgo implantologo valutare ogni singolo caso e stabilire, di volta in volta, nella fase di pianificazione dell’intervento se gli impianti possono essere inseriti contestualmente all’innesto, oppure se l’implantologia deve attendere il buon esito del rialzo.

  • Il rialzo del seno mascellare è una tecnica ad alto rischio ?

    Certamente è una chirurgia molto delicata che va affidata a mani esperte ed attente.
    Fondamentale è la preparazione specifica dell’operatore; ma non meno importante è lo studio del caso e la pianificazione non solo dell’intervento, ma dell’intera riabilitazione odontoprotesica.
    Irrinunciabile è un esame TAC volumetrico (cone beam), senza il quale un intervento di questo tipo è oggi impensabile.

  • L’intervento è molto doloroso ?

    Avviene in anestesia locale con pieno controllo del dolore. Il Paziente non sentirà nulla.
    È un intervento pianificato e “pensato”nei dettagli. Il Paziente lo deve affrontare in piena serenità: non è demolitivo, anzi il contrario !!
    Un Paziente tranquillo e collaborante partecipa attivamente all’intervento e collabora al suo buon esito.

  • Il decorso post-operatorio è molto pesante ?

    È normale che il Paziente abbia un edema (gonfiore) locale post intervento.
    Questo gonfiore, che non è indice di infezione o di qualche altro problema, ma che rappresenta una normale risposta dei tessuti, è perfettamente gestibile con la terapia farmacologica, sempre prescritta.
    Altrettanto dicasi per il dolore che talvolta è presente nei giorni seguenti l’intervento: non è mai di grado elevato ed è sempre controllabile con gli antidolorifici.

  • Quali sono i risultati ?

    Il rialzo del seno mascellare è un intervento collaudato, ben codificato ed affidabile.
    I risultati a lungo termine sono molto lusinghieri, essendo sovrapponibili del tutto a quelli della implantologia convenzionale, cioè senza chirurgia del seno mascellare.

2. l’Espansione orizzontale della Cresta ossea

  • Che cosa significa “Espansione orizzontale della cresta ossea” ?

    SI !!! si tratta della tecnica di “Espansione orizzontale della cresta ossea”.
    Si intende per cresta ossea ciò che rimane dell’osso dell’arcata dopo la perdita dei denti.
    È noto che, dopo l’estrazione, l’osso va incontro ad un rimaneggiamento (=cambiamento della sua forma), che in alcuni casi porta ad un notevole riassorbimento (=perdita di osso !!). Nei casi avanzati si parla di cresta sottile o di cresta atrofica: indicando, con questa espressione, che l’osso ha perso buona parte del suo spessore in senso orizzontale, come nel seguente caso:

    13-sezione-di-cresta-ossea-sottile

    sezione di cresta ossea sottile

    Per rendere possibile l’implantologia anche nei casi di cresta sottile, si ricorre alla Espansione della cresta, anche chiamata SPLIT CREST. Questa tecnica consente l’inserimento di impianti di diametro adeguato in zone non altrimenti impiantabili.

  • In cosa consiste intervento ?

    Premessa: la cresta ossea, in sezione, è formata da 2 strati esterni di osso compatto (le corticali), molto denso nella mandibola, che delimitano uno strato interno di consistenza molto più morbida (la midollare ossea).

    14-struttura-dell'osso

    L’intervento consiste nel separare, secondo una direzione longitudinale, le 2 corticali divaricandole, espandendole.
    È nella fase di separazione che interviene la piezochirurgia. Grazie alla sua precisione e selettività di taglio, il bisturi ad ultrasuoni separa con minimo trauma e massima efficacia le due corticali; dopo con l’ausilio di particolari espansori a motore vengono preparate le sedi implantari.

    Ecco schematizzate le fasi dell'intervento

    (Clicca sulle immagini per ingrandirle)

    Il risultato finale è un aumento dello spessore dell’osso sede dell’impianto.

  • L’intervento è doloroso? Ed il post-intervento?

    Il risultato finale è un aumento dello spessore dell’osso sede dell’impianto.

    Valgono le stesse considerazioni fatte per il rialzo del seno mascellare, anzi si tratta di una procedura che comporta meno edema (=gonfiore).
    Per il dolore ed il disagio del post-operatorio l’espansione non si discosta da un routinario intervento di implantologia convenzionale.