Presso le Studio Dentistico Dr. Cantamessa viene posta particolare attenzione a tutto ciò che riguarda la disinfezione e la sterilizzazione delle sale operative,delle apparecchiature e dello strumentario.
In tutte le procedure di interesse chirurgico ed in particolare nel caso della implantologia è di primaria importanza operare in condizione di asepsi, sia per il buon esito dell’intervento, prevenendo lo svilupparsi di infezioni secondarie del campo operatorio, sia per scongiurare infezioni crociate durante tutte le manovre cruente.
Ma ciò è altrettanto vero per tutte le altre attività cliniche, anche quelle apparentemennte non cruente : visita odontoiatrica, conservativa, endodonzia,protesi, ortodonzia, profilassi, etc.
Al termine di ogni seduta, in ciascuna delle 4 sale operative dello Studio, il riunito odontoiatrico (poltrona ed attrezzature connesse) viene sottoposto ad attenta disinfezione.
I manipoli vengono sostituiti per ogni Paziente e si sottopongono a disinfezione le superfici di lavoro e gli apparecchi radiografici mediante l’uso di appropriate soluzioni a base di acido benzoico ed ammonio quaternario.
I riuniti , cioè le poltrone odontoiatriche che racchiudono le principali attrezzature del dentista, sono provvisti di impianto di igienizzazione automatica che, mediante disinfezione, tratta in maniera continuativa le tubature e l’acqua erogata.
Gli elementi dello strumentario, cioè i “ferri”che più direttamente vengono a contatto con il Paziente, vengono dapprima sottoposti ad un ciclo di lavaggio a macchina con detergenti a norma per essere decontaminati.
In seguito vengono trattati con una soluzione a freddo specifica per la disinfezione e la sterilizzazione dei ferri chirurgici, contenente percolato di sodio, tetracetiletilene, surfactanti anionici. Questa soluzione ha un’efficace azione micobattericida, sporicida, battericida, fungicida, virucida. Ossia la sua azione anti-microbica è a tutto spettro.
Gli strumenti ora sterili(frese comprese !!) vengono risciacquati, asciugati, e singolarmente imbustati per mezzo di di imbustatrice sigillante a caldo.
ed introdotti in autoclave per un ciclo computerizzato finale di sterilizzazione a vapore acqueo a 135°C per 30 minuti a 2 bar di pressione.
Il funzionamento della autoclave si basa sul principio che il vapore acqueo sviluppa un’azione microbicida. Portando l’acqua ad alta temperatura in una camera chiusa si crea vapore acqueo saturo che, investendo gli oggetti posti all’interno dell’autoclave, va incontro a condensazione. Per eliminare l’aria e far in modo che il calore penetri efficacemente negli spazi più inaccessibili degli oggetti all’interno della camera chiusa, entra in gioco la pompa del vuoto, di cui l’autoclave è dotata.
Ad ogni ciclo di sterilizzazione in autoclave l’autoclave rilascia automaticamente un report dettagliato, che permette la tracciabilità di tutto il processo.
Segue lo stoccaggio dei singoli strumenti imbustati, secondo criteri di organizzazione ergonomica del lavoro.